Partiamo da Verdello, e transitando da: Arcene, Treviglio, Arzago d'Adda, Dovera arriviamo alle porte di Lodi, quì prendiamo la Tangenziale Est di Lodi e seguiamo le info per Piacenza che raggiungiamo dopo alcuni km, passato il ponte sul Pò ci si presenta la città di Piacenza, prendiamo a sx e seguiamo le info per Parma, Carpaneto Piacentino, SP6, raggiungiamo Carpaneto Piacentino transitando da San Giorgio Piacentino, a Carpaneto la strada diventa SP6bis, seguiamo le info per Castel'Arquato, in pratica teniamo sempre la principale, arriviamo a Castel'Arquato giriamo a sx, SP4, seguendo le indicazioni per Bardi transitando per: Lugagnano Val d'Arda, Vernasca, Dignini, Case Luneto, Bore, dopo Bore la strada diventa SP359r, Pianazzo, Pellizzone, Bardi. Lasciamo Bardi con il suo imponente Castello e appena fuori dal paese prendiamo a sx, SP21, per Borgo Val di Taro transitando da: Prato delle Femmine, Passo S. Donna 1.027 m/slm, Porcigatone, Cavanna, appena fuori da Borgo Val di Taro prendiamo a dx, SP523dir, per il Passo Cento Croci 1.055 m/slm transitando da: Ponte Scodellino, Campi, Spallavera, scolliniamo dal passo e ci dirigiamo a Varese Ligure, tappa obbligatoria nel panificio in piazza per l'acquisto di un pezzo di focaccia genovese!!. Riprendiamo il nostro itinerario alla volta di Sestri Levante dove ci fermeremo per il pranzo e per gustarci la brezza del mare che in questa stagione, marzo inoltrato, è stupenda, all' incirca siamo a metà del nostro percorso. Finito il pranzo riprendiamo il nostro itinerario puntando per Lavagna, SP1, teniamo la principale fino alle indicazione per Carasco, Santa Maria di Sturla, SP225, passata Santa Maria di Sturla seguiamo le info per Borgonovo Ligure, SP586, teniamo sempre la principale transitando da: Borzonasca, Campori, Bertigaro, Passo della Forcella 875 m/slm, Parazzuolo, Cabanne, Rezzoaglio, Magnasco, Rocca, Montegrosso, quì volendo si può fare una deviazione, subito a dx fuori dal paese di Montegrosso seguendo le info per il Passo del Romezzano 1.399 m/slm, la strada transita dalle località di Apicella e Villaneri è molto panoramica ma bisogna prestare attenzione perché è stretta e priva di protezioni al lato del manto stradale inoltre è correttamente transitabile da fine aprile, noi l'abbiamo percorsa in questo periodo ma abbiamo trovato alcune difficoltà per presenza di neve sulla strada, la strada finisce con l' immettersi nella SP854 che proviene da Santo Stefano d'Aveto. Passato Santo Stefano d'Aveto transitiamo per il Passo d. Tomarlo 1.494 m/slm con ancora parecchia neve e successivamente il Passo Montevaca 805 m/slm, allo svincolo con la SP81 prendiamo a sx per la Val di Nure, SP654r, transitando da: Selva, Molinello, Gambaro, Ferriere, Farini, Bettola, Molino Croce, Ponte dell' Olio, Berganzina, Vigolzone, tenendo sempre la principale dopo alcuni km arriveremo a Grazzano Visconti, da visitare il borgo medievale del 1.400 dc., siamo alle porte di Piacenza e seguendo le info per Milano, Lodi ripercorriamo a ritroso la stessa strada del mattino arrivano in serata a Verdello.
Osservazioni:
Le strade percorse sono buone visto anche il periodo, 29 marzo 2012, bisogna prestare molta attenzione alle strade in collina perché ancora molto sporche e con sabbia usata nel periodo invernale, la strada della Val di Nure è peggiorata e si presenta con parecchi avvallamenti e vistose crepe nel manto stradale.
Curiosità:
La focaccia classica di Genova, meglio conosciuta come focaccia alla genovese (in lingua ligure a fugàssa), è una specialità tipica della cucina ligure: sorta di pane piatto (al massimo 2 cm) si distingue perché, prima dell'ultima lievitazione viene spennellata con un'emulsione composta da olio extravergine d'oliva, acqua e sale grosso, la si può consumare già a colazione, come "rompi digiuno" nella mattinata o come aperitivo-antipasto. La focaccia viene preparata nei forni di ormai diverse città italiane, ma risulta spesso differente da quella tradizionale genovese. A parere di molti, infatti, la vera focaccia alla genovese la si può apprezzare solo nelle città liguri e nei borghi dislocati lungo la riviera ligure. I buongustai sono soliti aspettare di acquistarla calda, appena uscita da una delle varie infornate che si succedono nella mattinata, come si usa per la farinata. Il segreto della sua fragranza è costituito dalla qualità della farina e soprattutto dall'uso di olio extravergine d'oliva; camminando per strada la mattina, capita di sentire il profumo di focaccia, e il forno può trovarsi a due isolati di distanza.
Il castello di Bardi, detto anche castello dei Landi, è un'imponente fortificazione che sorge su uno "scoglio" di diaspro rosso nell'omonimo paese in provincia di Parma.
Posto al centro della valle del Ceno, l'edificio sovrasta il punto in cui il torrente Noveglia confluisce proprio nel Ceno. Anche se oggi la posizione geografica del paesino sembra defilata e fuori dalle rotte commerciali e turistiche, nel medioevo, quando differenti erano i percorsi e le necessità di controllo del territorio, si trattava di un'importante tappa sul percorso della via degli Abati. Inoltre, non lontano transitavano i pellegrini della via Francigena.
Il nome "Bardi" deriva da Longobardi. L'esistenza di un fortilizio risale al regno di Berengario. Nell'898 l'edificio venne venduto al vescovo di Piacenza Everardo, che ne fece un sicuro rifugio in caso di aggressione da parte degli Ungari, che in quei tempi razziavano la pianura Padana. Fino al XII secolo il castello fu governato da una consorteria di nobili locali, conosciuti come conti di Bardi, finché, nel 1257, fu acquistato, con il vicino castello di Compiano, dal ghibellino Umbertino Landi di Piacenza, che ne fece la capitale dei domini della sua famiglia. Ai piedi delle sue possenti mura si svolsero molte battaglie contro i guelfi, sconfitti tra l'altro nel 1313. Nel corso del XV secolo i Landi modificarono la rocca, adeguandola alle nuove esigenze difensive e conferendole l'aspetto attuale.
Strumentazione:
Per tracciare il percorso abbiamo usato il software Tyre con l'abbinamento di Google Maps, software free molto potente, e il software Autoroute© 2010, la carta stradale della Lombardia e della Liguria, durante il tragitto ci siamo serviti del navigatore satellitare Tom-Tom Rider.