Partiamo da Verdello, entriamo in autostrada, A4, a Dalmine (Bg) direzione Venezia per uscire al casello di Peschiera del Garda, proseguiamo per Affi, Trento. Arrivati a Trento prendiamo la super-strada per Bolzano, la teniamo fino all'indicazione Mezzocorona, qui giriamo a sx e proseguiamo per Mezzocorona, successivamente tocchiamo i paesi di: Rovere della Luna, Cortaccia sulla strada del vino, Termenosulla strada del vino, Pianazza di Sotto, alle porte di Bolzano prestate attenzione alle indicazioni per Merano che vi fanno girare a sx sulla super-strada, strada che non lasceremo sino alla fine della stessa toccando in successione: Merano, Silandro, Spondigna, Sluderno, Bergusio, San Valentino alla Muta, Curon Venosta. Arrivati in prossimità del Passo Resia 1.504 m/slm merita una sosta il laghetto artificiale con annessa la cima del campanile che affiora dalle acque, ripartiamo e dopo pochi km passiamo la frontiera Austriaca; in prossimità del paese di Nauders prendiamo a sx per Sant-Moritz, a Martinsbruk entriamo in Svizzera (documenti in regola sono fiscali), tocchiamo i seguenti paesi: Seraplana, Remus, Cruch, Scuol, Guarda, Susch, Zernez. Arrivati a Zernez prendiamo a sx con direzione Merano (a dx si prende per Sant-Moritz) passando per l' Ubrailpass 2.503 m/slm, arrivati al passo sulla vostra sx a pochi km vi è il Passo Stelvio noi prendiamo a dx per Bormio e successivamente Santa Caterina Val Furva, proseguendo sulla strada principale raggiungiamo dopo alcuni km il Passo Gavia 2.652 m/slm, fatta una sosta di rito per foto e per ammirare il panorama proseguiamo per Ponte di Legno, Edolo, Capo di Ponte, Lovere, Endine Gaiano, Casazza, Borgo di Terzo ed infine Verdello fine della nostra lunga e impegnativa giornata.
Osservazioni:
Questo itinerario se fatto in un giorno risulta molto impegnativo, è consigliato soggiornare in loco almeno una notte per meglio gustarsi gli splendidi panorami che tale itinerario ci offre, consigliata una sosta per foto al laghetto artificiale nei pressi del Passo Resia. Strade in ottime condizioni.
Curiosità:
Il Passo di Resia (1.504 m s.l.m. - Reschenpass o anche solo Reschen in tedesco) è un valico alpino situato sul confine italo-austriaco a ovest del Brennero, in prossimità della Svizzera, per questo è considerato una triplice frontiera. Mette in comunicazione il Tirolo del Nord e l'Alto Adige. In realtà geograficamente il valico è in pieno territorio italiano, mentre il confine si trova poco oltre questo e quindi ad un'altitudine leggermente inferiore.
Dal punto di vista orografico il Passo divide le Alpi Retiche occidentali dalle Alpi Retiche orientali.
In epoca preromana un sentiero collegava già la valle dell'Inn con l'alta Val Venosta. L'attuale Passo di Resia venne incorporato nella Via Claudia Augusta, inaugurata nel 50 d.C.
Nel Medioevo e ancora all'inizio dell'Età Moderna il passo faceva concorrenza ai valichi dei Grigioni. Fino al 1854 sui ponti fortificati dell'Inn a Finstermünz, a nord di Nauders, si trovavano i posti di dogana tra l'Austria e la Svizzera.
Negli anni 1850-54 Carl Ritter von Ghega (già costruttore della ferrovia del Semmering, dalla Bassa Austria alla Stiria, tra Vienna e Graz) e Joseph Duile costruirono la nuova strada dal forte Nauders fino alla Kajetansbrücke. I progetti di una strada del Reschen non poterono esser portati a compimento. All'inizio del Novecento fu anche previsto il proseguimento della ferrovia Merano-Malles fino al passo, per poi scendere a Landeck, in Austria.
Osservazioni:
Questo itinerario se fatto in un giorno risulta molto impegnativo, è consigliato soggiornare in loco almeno una notte per meglio gustarsi gli splendidi panorami che tale itinerario ci offre, consigliata una sosta per foto al laghetto artificiale nei pressi del Passo Resia. Strade in ottime condizioni.
Curiosità:
Il Passo di Resia (1.504 m s.l.m. - Reschenpass o anche solo Reschen in tedesco) è un valico alpino situato sul confine italo-austriaco a ovest del Brennero, in prossimità della Svizzera, per questo è considerato una triplice frontiera. Mette in comunicazione il Tirolo del Nord e l'Alto Adige. In realtà geograficamente il valico è in pieno territorio italiano, mentre il confine si trova poco oltre questo e quindi ad un'altitudine leggermente inferiore.
Dal punto di vista orografico il Passo divide le Alpi Retiche occidentali dalle Alpi Retiche orientali.
In epoca preromana un sentiero collegava già la valle dell'Inn con l'alta Val Venosta. L'attuale Passo di Resia venne incorporato nella Via Claudia Augusta, inaugurata nel 50 d.C.
Nel Medioevo e ancora all'inizio dell'Età Moderna il passo faceva concorrenza ai valichi dei Grigioni. Fino al 1854 sui ponti fortificati dell'Inn a Finstermünz, a nord di Nauders, si trovavano i posti di dogana tra l'Austria e la Svizzera.
Negli anni 1850-54 Carl Ritter von Ghega (già costruttore della ferrovia del Semmering, dalla Bassa Austria alla Stiria, tra Vienna e Graz) e Joseph Duile costruirono la nuova strada dal forte Nauders fino alla Kajetansbrücke. I progetti di una strada del Reschen non poterono esser portati a compimento. All'inizio del Novecento fu anche previsto il proseguimento della ferrovia Merano-Malles fino al passo, per poi scendere a Landeck, in Austria.
I lavori per la ferrovia del Resia furono iniziati durante la Prima Guerra Mondiale, ma con la fine del conflitto, vennero sospesi. Alcune opere d'arte parzialmente incomplete sono tuttora visibili.
Sotto il regime fascista venne avviato un piano ambientale che prevedeva la costruzione di un lago artificiale, Resia (ted. Reschensee), con rispettiva diga. Il progetto prevedeva che un piccolo villaggio e numerosi masi venissero evacuati e sommersi (senza prevedere, a detta della popolazione sudtirolese, rimborsi adeguati); lo scoppio della seconda guerra mondiale bloccò il progetto che venne ripreso e completato nel 1950; del vecchio villaggio sommerso venne "salvato" solo il campanile, che ora si erge dalle acque di fronte al villaggio di Curon Venosta (ted. Graun im Vinschgau).
Durante la fine degli anni '30 furono costruiti presso il passo due sbarramenti: lo sbarramento Passo Resia e lo sbarramento Pian dei Morti. Questi, formati da diversi bunker, dovevano impedire una possibile invasione dell'esercito nazista in Italia. Nel dopo guerra alcune di queste strutture furono nuovamente impiegate, in ambito NATO, durante la Guerra Fredda.
Strumentazione:
Per tracciare il percorso abbiamo usato il software Autoroute©, la carta stradale della F.M.B. dell'Austria in scala 1:300.000, del Trentino Alto Adige.
Sotto il regime fascista venne avviato un piano ambientale che prevedeva la costruzione di un lago artificiale, Resia (ted. Reschensee), con rispettiva diga. Il progetto prevedeva che un piccolo villaggio e numerosi masi venissero evacuati e sommersi (senza prevedere, a detta della popolazione sudtirolese, rimborsi adeguati); lo scoppio della seconda guerra mondiale bloccò il progetto che venne ripreso e completato nel 1950; del vecchio villaggio sommerso venne "salvato" solo il campanile, che ora si erge dalle acque di fronte al villaggio di Curon Venosta (ted. Graun im Vinschgau).
Durante la fine degli anni '30 furono costruiti presso il passo due sbarramenti: lo sbarramento Passo Resia e lo sbarramento Pian dei Morti. Questi, formati da diversi bunker, dovevano impedire una possibile invasione dell'esercito nazista in Italia. Nel dopo guerra alcune di queste strutture furono nuovamente impiegate, in ambito NATO, durante la Guerra Fredda.
Strumentazione:
Per tracciare il percorso abbiamo usato il software Autoroute©, la carta stradale della F.M.B. dell'Austria in scala 1:300.000, del Trentino Alto Adige.